Amo la montagna non solo per la bellezza dei paesaggi o per la soddisfazione nella fatica, ma anche per le storie che sa raccontare, per le emozioni che sa trasmettere e per tutte le cose che mi sa insegnare.

venerdì 26 agosto 2011

Cima d'Asta - Anello della Vetta

Cima d'Asta dalla vetta del Sasso Largo
E con questa, è la quarta volta che salgo in vetta su questa cima spettacolare! Ma, il panorama, il cielo, e, le emozioni che provi non sono e non saranno mai come la volta precedente. C'è sempre qualcosa di nuovo! In particolare, questa è stata l'occasione buona per attaccare la vetta di Cima d'Asta da una nuova via: salire per il Canalone Sud o Bassano e la Cresta Ovest, scendendo poi per la via normale da Nord-Est, riuscendo quindi a compiere un fantastico anello della vetta! La partenza è stata dal "mio" solito "Campo Base": Malga Sorgazza, in compagnia con un amico, Luigi, ( par 'na volta no camino da soeo! ) ; Luigi è un escursionista dal passo molto svelto, ho fatto un po' fatica a stargli dietro... Ma tutto sommato, ci siamo portati a casa delle belle soddisfazioni, 1400 metri di dislivello con le dovute soste in 9 ore, ma non solo: specie in quest'anno, poi in agosto... portarsi a casa la vetta di Cima d'Asta in giornata, con il meteo sempre favorevole dopo giorni di sola pioggia e temporali, è un'esperienza molto appagante! L'itinerario è piuttosto semplice: si percorre tutto il primo tratto dell'Alta Via del Granito ( Itinerario Verde ) da Malga Sorgazza ( 1450m s.l.m.) fino al Rifugio Brentari ( 2473m s.l.m. con sent. 327 in circa 3 ore ), e fin qui sono già 1030 m di dislivello... Poi, al rifugio, si volta a sinistra seguendo per qualche minuto il sent. 375 verso il Passo Socéde, fin quando non ci troveremo davanti un cartello in legno che indica a destra: Canalone Sud e Cresta Ovest - Percorso Alpinistico Non Segnato. Non prendete paura: si tratta infatti di una traccia non catastata CAI-S.A.T. ma segnata con bolli di vernice rossa, specie nel canale, comunque visibile! Percorrendo tale traccia ci si infila nel Canalone Bassano e lo si risale fino al bivio, percorrendo la ramificazione di sinistra. Si arriva quindi alla Bocchetta del Canalon ( 2664m s.l.m. ). Ora seguendo fedelmente i bolli rossi si risale la pietraia della Cresta Ovest che sta alla nostra destra, che in alcuni punti presenta qualche passaggio di 1° grado non attrezzato, raggiungendo quindi la croce di vetta a 2847 m s.l.m.. Dal rifugio circa 1 ora e 15'. Per fare l'anello bisogna calcolare 3 ore, più o meno il tempo che si impiega per salire alla cima dalla via normale e ritorno. Dopo una meritata pausa, io e Luigi siamo andati a visitare il Bivacco Cavinato posto subito sotto la vetta, iniziando subito dopo la discesa per la via normale, passando da La Forzeleta per scendere nuovamente al Rifugio Brentari ed infine a Malga Sorgazza, per il meritato Menù dell'Escursionista ( panino con speck e formaggio con radler da mezzo ), in compagnia con Maurizio ( MaurIce ) e Carla. Le foto https://picasaweb.google.com/lh/photo/vbdLbB_6UEUCohq2nGurM9MTjNZETYmyPJy0liipFm0?feat=directlink

giovedì 25 agosto 2011

Tre Cime di Lavaredo


Ti appaiono così possenti e infinite quando tocchi le loro pendici. E subito ho cercato di riconoscere gli attacchi delle vie normali per salire in vetta. Ma non è l'obiettivo di questa due giorni. Dal Rifugio Auronzo abbiamo raggiunto, per comodissimo sentiero, il Rifugio Lavaredo e poi da qui, sempre per facile carozzabile, fino all'ononima forcella. So che è difficile, ma cercate di non tener conto del fiume di persone che vi accompagnano...... Ora piegando in salita a destra, abbiamo aggiunto l'attacco della ferrata alla cima del Paterno fino alla croce in onore di Sepp Innerkofler. La ferrata non presenta difficoltà particolari se non, nella parte finale per raggiungere la cima, per la possibilità di incrociare numerosi escursionisti che seguono lo stesso percorso. Dopo una divertente discesa in grotta, affascinante lascito della Grande Guerra, abbiamo raggiunto il Rifugio Locatelli per il pernottamento. Sveglia alle 5:30 per goderci l'alba, siamo poi partiti per per fare la ferrata alla Torre Toblin che si trova subito dietro al rifugio. Attenzione, per raggiungere l'attacco, si deve girare intorno alla torre per i 2/3 della sua circonferenza seguendo il sentiero che passa a sinistra della torre stessa. La ferrata non presenta difficoltà tecniche particolari, ma è molto esposta e si deve fare attenzione per la caduta di qualche sasso. Il panorama da entrambe le cime è indescrvibile. Scesi dalla Torre, ci siamo incamminati verso il Rifugio Pian di Cengia, e poi da qui siamo rientrati al Rifugio Auronzo. Nulla da dire su questo giro, se non per il fatto che in agosto assomiglia più ad una processione che ad una escursione in mezzo a selvagge montagne.

mercoledì 24 agosto 2011

Ferrata Formenton - Tofana di Dentro

Altra bellissima ferrata nel cuore delle Dolomiti. Siamo nel gruppo delle Tofane, sopra Cortina D'Ampezzo, e precisamete nella Tofana di Dentro.
Siamo partiti con la funivia Freccia del Cielo fino in cima alla Tofana di Mezzo a quota 3244 m. Da qui, con ottime attrezzature artificiali, si raggiunge la forcella tra le due cime per poi risalire fino alla vetta della Tofana di Dentro a quota 3237m.
Il panorama è straordinario; La quota consente di spaziare a 360° su tutte le dolomiti offrendoci la divertente occasione di tentare di nominare tutte le varie cime visibili. Ovviamente, tranne le più conosciute, si tende a fare un po di confusione con i nomi.
La discesa avviene seguendo il sentiero che si dirige verso nord. A differenza di quanto scritto in numerose guide, il rientro alla seconda stazione della funivia (Ra Valles) è abbastanza lungo e si devono superare ancora qualche tratto di funi metalliche e un sentiero che in certi tratti risulta esposto. Nel suo complesso la ferrata non presenta difficoltà tecniche particolari, tranne la quota. Infatti alcuni anni fa, in pieno agosto, mi sono ritrovato con 15 cm di neve lungo tutta la via.
Lungo tutto il percorso, cercate di soffermarvi ad osservare le varie testimonianze di guerra lasciate da quei poveri uomini che in questa zona combatterono anche molto aspramente. In particolare, poco prima della Capanna degli Alpini, vi è un masso enorme completamente scavato nel suo interno. Se non ci girate intorno non ve ne accorgete. Fermatevi anche alla Capanna degli Alpini anch'essa residuato della Grande Guerra.
Dopo la capanna, divertente sentiero scavato dagli alpini all'inizio della guerra. Alla fine, dopo aver superato il buco scavato per superare uno spigolo roccioso, sulla vostra destra vi è un enorme edificio perfettamente mimetizzato e incastrato tra le rocce.
Dopo questa visita, un lingo traverso in quota, sotto le imponenti pareti della Tofana di Mezzo, vi porterà a Ra Valles.
Le foto: https://picasaweb.google.com/110737210737616266453/FerrataFormentonTofanaDiDentro24082011#

martedì 23 agosto 2011

Ferrata Michielli Strobel alla Punta Fiames


Divertente via ferrata sopra la conca di Cortina d'Ampezzo. Dal centro si segue la strada in direzione di Dobbiaco per il passo Cimabanche. Dopo pochi chilometri, all'altezza del Hotel Fiames, si può parcheggiare l'auto per iniziare l'avvicinamento imboccando il sentiero dall'altro lato della strada. Prima in mezzo al bosco e poi per canalone detritico, il sentiero sale abbastanza ripido fino ad una largha cengia non attrezzata, al termine della quale si troverà l'inizio della corda metallica.

La via di salita alterna brevi salti rocciosi, alcuni leggermente esposti, a tratti di sentiero comunque sempre ben segnalati e poco esposti.
Per scendere, si segue il sentiero in direzione nord fino alla Forcella Pomagagnon e da qui si devia a destra seguendo il ripido ghiaione al termine del quale, ad un bivio segnalato, si proseguirà a destra per iniziare una lunga traversata sotto le pareti del Pomagagnon, fino quasi a raggiungere il canalone detritico risalito in partenza. Seguire a sinistra e rapidamente si raggiunge il parcheggio.

domenica 21 agosto 2011

Diedro Dallago - Cima Cason di Formin

Splendida via sul gruppo dei Lastoni di Formin.
Per raggiungere la via si parte dal Ponte di Rutorto lungo la statale del Passo Giau. Si segue il sentiero che porta al rifugio Croda da Lago per poi deviare sul sentiero 435 che porta verso la Forcella Formin e la Forcella Ambrizzola. Ad un certo punto, subito dopo il primo tratto di sentiero ripido e in corrispondenza di un grosso masso, il sentiero segue a destra. Noi deviamo a sinistra seguendo una evidente traccia che porta direttamente verso lo spigolo della cima. La via Diedro Dallago è già ben visibile.
Le difficoltà della via sono costanti sin dall'inizio, su roccia buona tranne nell'ultimissimo tratto dove si deve anche percorrere una breve salita su ghiaione.
La discesa avviene con una corda doppia sul versante opposto rispetto la salita. Con la discesa si raggiunge una forcelletta da cui, per ghiaione, si ritorna alla base della torre.
Le foto: https://picasaweb.google.com/110737210737616266453/DiedroDallago21082011#

venerdì 19 agosto 2011

Sulla Sedia del Signore - Cima Monte Pelmo

"El caregon del Padreterno". Come una saetta arriva il suggerimento: "pensavo di salire in cima al Pelmo" da parte di Virginio. Non serve nemmeno pensarci, io ci sto. Si invitano ancora tre compagni di avventure, Andrea, Little Boy e la Silvia e si è pronti per partire. Con un pernotto tattico al rifugio Venezia, il 19 Agosto, siamo pronti per salire un 3000 dal fascino indiscutibile. La via scelta è la normale per la Cengia di Ball. Non entro nello specifico di ogni passaggio, ma una cosa la voglio sottolineare. La cengia è, insieme alla cresta sommitale in prossimità della cima, il punto più impegntivo e pericoloso. Con un'esposizione da mozzare il fiato e senza alcun ancoraggio a parte sul mitico "Passo del Gatto" che, a dirvela tutta, mi ha fatto meno impressione di altri passaggi, proseguiamo con cautela e un po' più lenti rispetto ai tempi previsti. Alla fine della Cengia di Ball, la via piega decisamente a destra risalendo delle placche inclinate fino a raggiungere i ghiaioni alla base del Caregon. Ancora qualche salto di roccia e si raggiunge finalmente la Sedia. Dopo aver attraversato tutto il ghiaione, si raggiunge la cresta sommitale dove, con alcuni passaggi su roccia espostissima, si tocca la cima. Non si possono spiegare questi momenti. Ci si scatta le foto di rito, si mangia qualcosa, si deve iniziare a rientrare, ma non si vuole abbandonare il panorama intorno. Un ringraziamento ai miei amici di avventura anche ai due che non sono riusciti a raggiungere la cima. E' stata una due giorni straordinaria. Un pensiero lo voglio dedicare ai due operatori del Soccorso Alpino, Alberto Bonafede e Aldo Giustina di San Vito, che 11 giorni dopo, per raggiungere due alpinisti bloccati in parete da una frana, sono stati a loro volta travolti da migliaia di tonnellate di roccia. Era il 31 Agosto 2011. A questi angeli voglio dedicare questa escursione alla cima del Caregon del Padreterno.
Le foto: https://picasaweb.google.com/110737210737616266453/ViaNormaleMontePelmo#

mercoledì 17 agosto 2011

Torre Latina - Il Grande Inizio


La mia prima via da capocordata!!!
Con mio fratello abbiamo attaccato una delle vie più facili che ci siano in dolomiti, ma si sa, per raggiungere grandi traguardi, ci si deve fare un po di gavetta.
E non vi nascondo che l'emozione, condita con una buona dose di terrore, non si è fatta attendere. Sembrava dovessimo partire per scalare un 8000.
Dadi, friends, fettucce come se piovesse, ma per le prime occasioni è meglio abbondare anche con i materiali che non si sa mai. E non è tutto.
Ci abbiamo impiegato una vita. Con le mogli in attesa al rifugio, noi ce la siamo presa con calma, organizzando le nostre soste, verificando i nostri nodi e attrezzando anche più del necessario. E come se non bastasse, anche le due calate in doppia hanno richiesto il loro tempo considerando che non lo avevamo mai fatto in ambiente, ma solo in falesia.
Un'esperienza che, mi auguro, sia l'inizio di una lunga serie.....