Ti appaiono così possenti e infinite quando tocchi le loro pendici. E subito ho cercato di riconoscere gli attacchi delle vie normali per salire in vetta. Ma non è l'obiettivo di questa due giorni. Dal Rifugio Auronzo abbiamo raggiunto, per comodissimo sentiero, il Rifugio Lavaredo e poi da qui, sempre per facile carozzabile, fino all'ononima forcella. So che è difficile, ma cercate di non tener conto del fiume di persone che vi accompagnano......
Ora piegando in salita a destra, abbiamo aggiunto l'attacco della ferrata alla cima del Paterno fino alla croce in onore di Sepp Innerkofler. La ferrata non presenta difficoltà particolari se non, nella parte finale per raggiungere la cima, per la possibilità di incrociare numerosi escursionisti che seguono lo stesso percorso. Dopo una divertente discesa in grotta, affascinante lascito della Grande Guerra, abbiamo raggiunto il Rifugio Locatelli per il pernottamento.
Sveglia alle 5:30 per goderci l'alba, siamo poi partiti per per fare la ferrata alla Torre Toblin che si trova subito dietro al rifugio. Attenzione, per raggiungere l'attacco, si deve girare intorno alla torre per i 2/3 della sua circonferenza seguendo il sentiero che passa a sinistra della torre stessa. La ferrata non presenta difficoltà tecniche particolari, ma è molto esposta e si deve fare attenzione per la caduta di qualche sasso.
Il panorama da entrambe le cime è indescrvibile.
Scesi dalla Torre, ci siamo incamminati verso il Rifugio Pian di Cengia, e poi da qui siamo rientrati al Rifugio Auronzo.
Nulla da dire su questo giro, se non per il fatto che in agosto assomiglia più ad una processione che ad una escursione in mezzo a selvagge montagne.
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